lunedì 30 giugno 2014

Il canto delle farfalle (V. Marcati)

Non avevo mai letto, prima di avere tra le mani Il canto delle farfalle, un multilibro

Un libro che non è come tanti altri ma che è costituito da più libri, ciascuno con la propria copertina ed il proprio indice, raccolti in un unico dorso sul quale sono riportati i titoli e le numerazioni corrispondenti ad ognuno di essi.

Per farla breve, il Multilibro La Scuola è formato da diversi elementi, ognuno dei quali è un libro a se stante. I vari elementi si possono distanziare aprendo le varie parti verso l'esterno predisponendo, in questo modo, il dorso alla divisione delle varie parti. Basta usare un taglierino per separare quelli che inizialmente erano tre libri in uno... Si possono così avere più volumi distinti, ognuno con la propria copertina.

Ebbene, Il canto delle farfalle è un multilibro: sul fondo del libro c'è una seconda copertina con altre pagine che danno vita ad un fascicolo che potrebbe essere staccato con il taglierino come detto sopra: non è un secondo libro ma materiale didattico di approfondimento. Nella parte finale sono proposte delle schede con esercizi da effettuare per approfondire e meglio capire il testo narrativo. Ne ho dedotto che si tratta di un libro per ragazzi proposto anche come strumento didattico.
Non avevo mai avuto tra le mani un libro così ed ammetto che, oltre alla particolarità dovuta alla parte didattica, è davvero un bel libro. 
Lo consiglio senza riserve. Pur essendo pensato per giovani lettori è piaciuto molto anche ad una lettrice non più giovanissima come me.


L'autrice, Viviana Marcati, racconta la storia di un gruppo di bambini, di cuginetti di diverse età, che crescono in una famiglia allargata, in particolare con la presenza saggia e costante dei nonni. In un giorno come tanti altri arriva una nuova cuginetta, figlia di uno zio di cui nessuno conosceva l'esistenza. Ute, questo il suo nome, è una bambina molto speciale. Non parla non perchè sia nata senza la parola ma perchè ha deciso di non comunicare verbalmente con gli altri ma di chiudersi in un mondo tutto suo e comunicare in altro modo. Mentre i grandi pensano che la bambina sia diversa ed irrecuperabile, da chiudere in istituto, i bambini comprendono subito che le cose non stanno così. Ute è una bambina molto intelligente e dalle grandi capacità ed il suo non è un silenzio casuale... 
Anna, la voce narranti, è la cugina più grande, quella che prenderà maggiormente a cuore la sorte della nuova cuginetta.

L'autrice ha la capacità di narrare le avventure dei bambini, di quelle famiglie, in modo delicato, poetico ed intenso: il racconto viene proposto in prima persona da Anna che vede con i suoi occhi tutto ciò che accade intorno a se e alla sua famiglia dandosi delle risposte alle quali gli adulti non pensano nemmeno lontanamente. Tra lei ed Anna nascerà un rapporto speciale, fatto di piccoli ma importanti gesti fino ad arrivare alla svolta finale.

E' un libro positivo che propone la diversità non come ostacolo ad una vita serena ma come caratteristica per esprimere la propria personalità in modo tanto intenso quanto singolare. I bambini, come sempre, dimostrano una sensibilità di gran lunga maggiore di quella degli adulti e l'epilogo positivo è quanto di più bello ci si potesse aspettare da una storia così. 

Il libro mi è piaciuto: scritto molto bene, per i termini che possono risultare difficili ai lettori più giovani viene proposto un glossario che agevola la lettura. Brava l'autrice che usa delle vere e proprie pennellate di colore dove il colore sono le parole... Dipinge situazioni che sembrano prendere vita davanti agli occhi del lettore... Io, almeno, ho avuto questa sensazione. Il volume è curato da Gabriella D'Anna e sono stata positivamente sorpresa dall'insieme.
Anche questa volta, oramai è un classico, quando ho preso questo libro in biblioteca mi è stato fatto notare che si trattava di una lettura per ragazzi. Ho risposto con un sorriso ed ho detto che era proprio quello che cercavo!

Ho letto alcune pagine ad alta voce, in presenza di mia figlia che, incuriosita, mi ha chiesto la trama del libro... Finita la lettura le ho detto che tra un po' potrebbe leggerlo anche lei... Mi ha detto di tenerglielo da parte: dovrò restituirlo in biblioteca ma ne terrò ben in mente il titolo per quando arriverà il suo turno!
***
Il canto delle farfalle
Viviana Marcati
Editrice La Scuola 
euro 10.30

domenica 29 giugno 2014

E tu che libro porti al mare?

Un altro anno è passato e siamo alle prese con la tanto agognata estate... Il mare, finalmente!! 
 
Quella di oggi è stata la prima, vera domenica di mare, anche se con un tantino di vento. 
E la mia curiosità è tornata a riaccendersi sui libri che trovo sotto gli ombrelloni. Ho notato diverse persone con e-book in mano, più di quanto non avessi notato in passato, segno del nuovo che avanza. Ma il bravo, vecchio libro ancora regge la concorrenza: ne ho visti parecchi di libri sotto gli ombrelloni anche se non sono riuscita a catturare molte immagini, per ora.
Prima o poi qualcuno penserà che sono una maniaca, con quella fotocamera in mano... spero tanto di non disturbare... a me non interessano le persone ma le loro letture!

Che la caccia abbia inizio!

 Il mistero del tesoro scomparso - Geronimo Stilton

 Il diario segreto delle Tea Sister 2 - Tea Stilton

Ogni angelo - S. Tamaro
 Realizzare se stessi. Tutti hanno un compito nella vita - R. Morelli

 La lista - M. Connelly

Adulterio - Paulo Coelho

 Cinquanta sfumature di nero - E.L. James


Born to run - C. McDougall

Le amanti di Picasso. Quando il genio diventa crudeltà - P. Izquierdo
 I sei numeri dell'universo - M. Rees
 Una notte d'amore a New York - C. Rocco
Maria Teresa - Franz Herre
Ogni bambino ha un grande talento - Hutler / Hauser / Zuppet 
Terzo viaggio nel regno della fantasia - G. Stilton

In lingua:
Les nuits blanches du chat botte - Jean Christophe Duchon Doris

Non meglio identificati:
 

   
Tex (fumetto)

E voi? Avete messo (o metterete) qualche libro in valigia per le vacanze?

venerdì 27 giugno 2014

Bravo Frigorillo! Piccoli suggerimenti per rispettare l'ambiente (S. Barbalarga) - Venerdì del libro

Educare i bambini al rispetto della natura credo che sia un compito fondamentale di ogni genitore. E se un piccolo libro, con un personaggio simpatico, può essere d'aiuto ben venga. La storia di Frigorillo ci è arrivata tra le mani in occasione di una delle ultime tappe in biblioteca e, sulle prime, la ragazza che stava registrando il prestito credeva di non potercelo prestare perchè era registrato come "consultazione interna". 
Grazie all'intervento della nostra bibliotecaria di fiducia è stato svelato l'arcano: era catalogato in quel modo perchè era stato usato in un laboratorio di letture su tematiche relative al rispetto della natura e... poteva essere tranquillamente prestato per cui l'abbiamo preso. Ci è sembrato adatto per una segnalazione al Venerdì del libro.
Si tratta di un libro della collana Per cominciare, Emme Edizioni (una collana che conosciamo molto bene), pensata per bambini dai sei anni. I testi sono scritti in caratteri facilmente decifrabili anche da bambini che hanno appena iniziato a leggere e le immagini completano il tutto.
Frigorillo è un personaggio simpatico. A metà lettura l'ometto di casa mi ha interrotto - ho proposto la sua storia come lettura della buonanotte - e mi ha chiesto: "Scusa, mamma... ma Frigorillo è un figorifero?"... eh si, lo è!
Frigorillo è molto attento, sa cosa riciclare e come farlo e aiuta i piccoli lettori ad imparare tante piccole regole che sono utili per vivere in armonia con la natura. L'autore - Sandro Barbalarga - ha sintetizzato in una simpatica storia una sorta di vademecum sul riciclaggio, sul risparmio, sul rispetto per la natura ponendo il tutto in modo semplice ed immediato, diretto ed efficace.

A noi è piaciuto ed abbiamo rispolverato delle regoline che, a dire il vero, conoscevamo già. L'ometto di casa in alcuni passaggi ha anticipato il prosieguo della frase ad esempio su cosa succede quando si mettono i rifiuti del cibo in un recipiente che viene tenuto in giardino, o il colore del cassonetto dentro al quale conferire il secco, l'umido, la plastica o la carta.

Abbiamo anche fatto una specie di piccolo esame inter nos e ci siamo resi conto di essere piuttosto preparati sull'argomento ed anche molto attenti sul fronte pratico: ho sempre cercato di far comprendere ai bambini l'importanza di riciclare, di non sprecare l'acqua o l'energia elettrica... e sembra che abbiano recepito. 
***
Bravo Frigorillo! Piccoli suggerimenti per rispettare l'ambiente
Sandro Barbalarga
Emme Edizioni
euro 6.50

mercoledì 25 giugno 2014

Un monello sul cammello (L. Cella)

A leggere il titolo - Un monello sul cammello - uno degli ultimi libri presi in biblioteca, della collana le letture Edizioni El, avevamo pensato alle avventure di un bambino vivace in groppa ad un cammello. Che altro avreste pensato, voi, con un titolo così?
Quando, però, l'abbiamo letto come lettura della buonanotte abbiamo trovato una sorpresa: innanzitutto le immagini contenute al suo interno non sono a colori ma in bianco e nero... cioè, sono disegni non colorati ed a questo i miei bimbi non sono molto abituati, a dire il vero, bombardati come sono da immani variopinte in ogni angolino. Niente paura, però... Nel corso della lettura della buona notte entrambi erano predisposti ad ascoltare più che a guardare per cui non abbiamo fatto molto caso all'assenza dei colori.
I testi, all'interno del libro, sono in rima. Questa è stata la seconda sorpresa. Non vengono narrate le gesta del monello citato nel titolo ma vengono proposte delle brevi storielle in rima che poco hanno a che fare l'una con l'altra ma che sono simpatiche da leggere.
Noi, lo ammetto, non andiamo matti per libri in rima. I miei bimbi hanno sempre preferito storie canoniche, semplici e lineari... ogni tanto, però, uno strappo alla regola si può fare e lo si è fatto con estremo piacere.

Il libro è di un'edizione piuttosto vecchia: riporta addirittura il prezzo in lire (ottomila, per la precisione). Questo, però, poco incide sulla lettura.

Abbiamo riconosciuto subito, appena abbiamo preso in prestito il libro, il tratto di Nicoletta Costa che ha dato vita a tanti personaggi a cui siamo particolarmente affezionati... L'autrice, invece, Letizia Cella, ci era del tutto nuova.

Il libro fa parte delle letture di terzo livello: la collana le lettura è strutturata con copertine di diverso colore che richiamano un diverso livello di difficoltà. Noi abbiamo preso un libro di terzo livello, per chi sa leggere speditamente. La suddivisione per i vari livelli di difficoltà è indicata sul retro del libro, sull'ultima di copertina. A distinguere i vari libri per fasce d'età, o meglio per livelli di difficoltà, ci sono i colori che dovrebbero essere quelli che si vedono lateralmente sulla copertina:
* rosso: prime armi
* verde: chi comincia a leggere da solo e si sente bravo
* blu: chi legge con facilità
* giallo: per chi vuole leggere qualche cosa di difficile
* arancio: chi oramai legge qualsiasi cosa o quasi.

Se ci è piaciuto? Si. La lettura scorre senza problemi e i bambini apprezzano.

martedì 24 giugno 2014

Cosa ci faccio di google se... ho una biblioteca!

Bella domanda... Che cosa ci faccio di Google se ho una biblioteca?!?!? E' quanto ci siamo chiesti nel partecipare ad un laboratorio organizzato in biblioteca nel corso del Veregra Street Festival, Festival Internazionale del Teatro di Strada che è in corso in questi giorni a Montegranaro (FM). Tra uno spettacolo e l'altro, tra acrobazie, balletti, mimi e tutto il resto, la biblioteca ha aperto le porte ai giovani utenti e si è presentata in una veste particolare.
Eh si, perchè la biblioteca altro non è se non un luogo in cui si possono trovare risposte a moltissime domande, proprio come si fa quando si usa Google.
Ai piccoli utenti - tutti molto preparati su cosa sia Google e a cosa serva - le operatrici hanno spiegato che non serve cercare virtualmente delle risposte quando le si può trovare sfogliando i tanti libri presenti in biblioteca.
Io avevo portato mia figlia a Montegranaro con l'intenzione di assistere a qualche spettacolo ma quando una delle operatrici le ha proposto di partecipare al laboratorio in biblioteca non ha resistito ed ha detto subito di si. Le è piaciuta anche l'accoglienza, davanti alla biblioteca, con un particolare salottino...
All'interno della biblioteca è stato messo in moto un particolarissimo motore di ricerca. Non virtuale... no no... reale. Più che reale! Le operatrici avevano preparato una serie di domande, scritte su dei bigliettini inseriti all'interno di un cappello: gli utenti sono stati invitati a pescare una domanda per poi cercare la risposta nel grande motore di ricerca rappresentato dalla biblioteca. Ecco, dunque, che gli utenti sono stati chiamati a capire l'argomento e a cercare il libro adatto. Bhè, mia figlia ha voluto pescare più di una volta... Almeno quattro (se ho tenuto bene il conto). La prima domanda era: "Quali aono i monumenti più importanti di Roma?" e mia figlia è andata alla ricerca di un libro che parlasse di Roma. Ha trovato un bellissimo libro fotografico che le ha mostrato i monumenti della Capitae in tutto il loro splendore, anche con pagine che arrivavano ad estendersi per oltre un metro. Molto bello ed affascinante. Non c'erano testi ma l'abbiamo apprezzato entrambe per la bellezza che ci hanno trasmesso... e ci ha anche fatto venir voglia di andare alla scoperta "di persona" di tali bellezze!

Non paga della scoperta, ha pescato di nuovo ed ha trovato una domanda del tipo: "Come funziona il telefono?". Risposta trovata su un libricino illustrato da Agostino Traini, parte di una collana che conoscevamo già. E poi, ancora, "Cosa sono i terremoti?" per passare a "Come è nato internet?". Noi conoscevamo la biblioteca ed anche la disposizione dei vari libri ma, per l'occasione, si era fatto ordine e la disposizione era stata modificata per semplificare la ricerca per cui per noi è stata una vera e propria caccia al tesoro.
Mia figlia si è divertita (io con lei) ed ha anche individuato diversi libri che intende prendere in prestito la prossima volta che andremo in quella biblioteca in orario di apertura.
 
Insomma, anche in occasione di una iniziativa particolare come il Veregra Street abbiamo fatto tappa in biblioteca tornando a casa soddisfatte. 

venerdì 20 giugno 2014

Il principe felice (O. Wilde) - Venerdì del libro


Ieri sera, come lettura della buona notte, ho proposto ai miei bimbi un libro scelto da me in biblioteca: Il Principe Felice. Si tratta di una storia di Oscar Wilde, tradotta da Vivian Lamarque e con illustrazioni di Maria Battaglia.
Mi aveva incuriosita il formato così come l’illustrazione: non conoscevo la storia per cui non sapevo a cosa sarei andata incontro nel proporre una lettura del genere.

Il Principe Felice altro non è se non una statua che è stata viva, un tempo – era davvero un principino felice – ma che è diventata un imponente simbolo della città grazie anche ai preziosi materiali con cui è stata realizzata. Si imbatte nel Principe Felice una rondine che, reduce da un amore finito male (si era innamorata di un giunco), va a riposarsi ai piedi della statua alla vigilia di un lungo viaggio. I due fanno amicizia e, nonostante la voglia della rondine di partire al più presto, una volta compreso che il Principe, pur essendo Felice di nome, di fatto non lo è per niente, decide di aiutarlo. La statua, dall’alto, vede tanta infelicità: vede bambini sofferenti, affamati, persone tristi, sole e povere che si contrappongono ad una borghesia ricca e spensierata. Così, la statua decide di privarsi, pezzo dopo pezzo, di tutto ciò che di prezioso possiede e chiede alla rondine di farne dono ad un bambino malato, ad una fiammiferaia intirizzita dal freddo, a bambini affamati.

Un sacrificio, quello del Principe Felice, che lo porterà, pian piano, a perdere lustro e bellezza tanto da diventare insignificante ed inutile agli occhi dei politici che decidono di fondere ciò che resta della statua...

Anche la rondine si sacrifica visto che, piegata dal freddo, non solo non partirà per il suo viaggio per restare accanto al buon principe a cui si è affezionata, ma morirà dal freddo e cadrà ai suoi piedi.

Anche la sua, di presenza, è considerata di troppo ed il suo corpicino verrà gettato tra i rifiuti.
Il riscatto arriva alla fine della storia quando Dio vorrà con se due cose preziose: il cuore del Principe Felice, che nessuno è riuscito a fondere, e il corpicino della rondine.

I miei bimbi sono rimasti un po’ perplessi, lo ammetto. La rondine che si innamora di un giunco, la statua che si anima e si fa cavare gli occhi preziosi per aiutare i poveri, la morte della rondine, la statua che viene fusa, il cuore che resiste… Non è stato semplice far afferrare loro il senso della storia, fargli comprendere il sacrificio del principe e della rondine visto che tanti elementi sono stati inseriti, nella storia, per lanciare messaggi diversi, indirizzati più ai grandi che ai piccini, secondo me.

Da adulta posso dire che è una storia commovente e ricca anche di spunti per delle riflessioni più ampie come il ruolo dei politici, la dissolutezza della società, il particolare amore che scocca tra il giunto e la rondine ed anche il principe che ad un certo punto chiede alla rondine di essere baciato in bocca e non su una guancia… 

Ai bimbi, però, qualche elemento è suonato un po’ stonato trattandosi, comunque, di una storia più impegnativa del previsto – per loro – non certo a misura delle favole più semplici e più “da piccoli” che spesso ci troviamo tra le mani.

Belle le illustrazioni, il testo è scritto con caratteri un po’ troppo piccoli per i miei gusti e, in più di una pagina, su un fondo colorato che non rende agevole la lettura soprattutto se si pensa di leggere la storia (come ho fatto io) prima di andare a letto per cui con una luce bassa, accanto al lettino.

Ho voluto proporla per questo Venerdì del libro soprattutto perchè sono curiosa di sapere se qualcuno di voi l'ha letta e che cosa ne pensa...
*** 
Il Pricipe Felice
Oscar Wilde
Fabbri Editori
lire 25.000 - euro 12.91

giovedì 19 giugno 2014

La terrazza proibita. Vita nell'harem (F. Mernissi)

Quella che Fatema Mernissi propone nel libro La terrazza proibita. Vita nell'harem è una biografia della quale sono venuta a conoscenza per caso, in biblioteca. L'autrice, nata in un harem di Fez nel 1940, racconta la sua vita di bambina e propone uno spaccato della vita musulmana visto dagli occhi di una donna, una donna che vive in un harem.
Quello di cui parla Fatema, però, non è un harem come quello che appare più noto all'immaginario collettivo. L'harem in cui vive è una grande casa nella quale si trovano a convivere le famiglie di due fratelli (quella del padre e di suo fratello, zio di Fatema) e, con loro, una schiera variopinta di donne oltre che di servitori.
Si tratta di una casa in cui vigono delle severe regole imposte dagli uomini soprattutto per quel che riguarda dei precisi confini che non possono essere superati. Sono i confini delle mura domestiche oltre ai quali le donne non possono andare, se non in eccezionali situazioni e rispettando, anche in questo caso, delle particolari regole. 
Nell'harem di Fez c'è un luogo speciale... è la terrazza. Una terrazza molto ampia ma anche proibita: un luogo proibito in cui le donne ed i bambini dell'harem si recano costantemente per sognare la libertà. E' in quel luogo che si svolgono delle riunioni nel corso delle quali discutere degli argomenti più disparati, dove si azzardano contatti con i vicini, dove potenzialmente possono sbocciare degli amori partendo da sguardi, da occhiate più intense del solito. 

Il racconto dell'autrice permette di conoscere più da vicino la cultura musulmana ma la lettura mi è risultata un po' troppo noiosa e "lenta" per i miei gusti. Probabilmente mi aspettavo qualche cosa di diverso ed il racconto della vita quotidiana all'interno dell'harem non mi ha presa più di tanto.

Il periodo storico è quello della fanciullezza dell'autrice, tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta: il forte senso della tradizione, che traspare dal racconto, inizia a contrapporsi con la necessità di aprirsi alla modernità. La mamma di Fatema, in particolare, ha grandi progetti per sua figlia: la vede come una ragazza e una donna libera che non rinuncia, comunque, alla propria cultura.

Il libro è ben scritto e Fatema è una bambina che inizia a porsi molte domande sia sulla condizione delle donne dell'harem che sulle dinamiche che regolano il rapporto con gli uomini. 
Lo consiglio a chi volesse approfondire la conoscenza della cultura musulmana anche se, per me (opinione ovviamente personale) non è stata una lettura entusiasmante... ammetto anche di aver saltato qualche pagina...

Ho apprezzato le descrizioni soprattutto degli ambienti e delle rappresentazioni teatrali che venivano messe in scena in casa: mi è sembrato di vedere le grandi stanze con ricchi tendaggi, i cortili spaziosi, la terrazza da cui si può vedere l'immensità del cielo così come i personaggi di volta in volta proposti al pubblico. Ne va dato merito all'autrice.

Segnalo, in conclusione, un dettaglio. Mi ha fatto un po' storcere il naso l'uso del trattino che introduce un inciso nelle frasi in modo tale da aprire un inciso senza chiuderlo. Un dettaglio di poco conto, lo ammetto, usato anche in modo non eccessivamente ripetuto ma che, però, ho notato.
Non ci era permesso, per nessuna ragione, camminare su quel tappeto con le babbucce - e men che meno con i piedi bagnati, cosa assai difficile da evitare d'estate, quando il selciato del cortile veniva rinfrescato due volte al giorno con l'acqua della fontana.
O forse perchè Mina riusciva a combinare due ruoli apparentemente contraddittori - danzare con un gruppo, e al tempo stesso danzare controtempo al proprio ritmo.
Delle piccole imperfezioni, come qualche volta l'uso della virgola in modo non propriamente corretto, che però passano decisamente in secondo piano rispetto all'armonia della narrazione.
***
La terrazza proibita. Vita nell'harem
Fatema Mernissi
Giunti Editore
euro 11.90

martedì 17 giugno 2014

In biblioteca#7 e nuovi arrivi#6

Il rifornimento di letture per questa fine di giugno è fatto! Ieri ed oggi abbiamo approfittato di due pomeriggi piovosi per il nostro periodico giro nelle biblioteche della zona. Avevamo dei libri in scadenza e, visto il maltempo, ci poteva essere una proposta migliore della restituzione e di nuovi prestiti?
I bimbi vanno sempre alla ricerca di qualche cosa di nuovo: oramai frequentiamo da tempo le biblioteche della zona ed abbiamo letto molto di quanto in esse conservato... troviamo, comunque, sempre qualche cosa di interessante! Un po' tra i nuovi arrivi, un po' tra testi meno nuovi ma fino a quel momento passati inosservati, torniamo sempre a casa con un buon bottino.

Devo ammettere di aver trovato qualche cosa di interessante anche per me ed un paio di libri da portare alla nonna... sempre relativi a tematiche connesse alla fede, alla fiducia, alla speranza... i temi che piacciono a lei, insomma!

Per me ho preso anche un libro che, a dire il vero, rientra nella categoria della letteratura per ragazzi - Il canto delle farfalle - ma ciò non mi spaventa di certo. Anzi, mi capita di tanto in tanto di leggere qualche cosa pensato per lettori più giovani e devo ammettere di aver trovato ottime letture... Serbo ancora nel cuore Il giardino segreto: "E' un libro per ragazzi", mi dissero quando lo chiesi in prestito... Bello, molto bello, anche se apparentemente non pensato per lettori più maturi.

Alla lista dei libri presi in prestito debbo aggiungere due nuovi arrivi: si tratta di due libri comprati in libreria per i cuccioli di casa. Un piccolo premio per essere stati promossi! La principessa di casa ha scelto, per se, un libro preistorico della serie Geronimo Stilton e per suo fratello, che non era in libreria con noi, una storia adatta a lui, con i testi scritti in STAMPATO e semplici da leggere. E' un libro della collana Leggo Io, Giunti Junior, che conosciamo bene.
Questa volta ho resistito dal comprare qualche cosa per me anche se, lo ammetto, la tentazione è stata grande! Nella libreria in cui abbiamo fatto compere c'erano diverse promozioni su titoli piuttosto interessanti ed ho fatto una gran fatica a non prendere nulla... Ho visualizzato, nella mia mente, i libri che ho comprato e che devo ancora da leggere oltre a quelli presi in prestito in biblioteca e mi sono detta che per il momento può bastare così! Faccio progressi, non c'è dubbio.

lunedì 16 giugno 2014

Un papà tuttofare (V. Russo)

E se, un giorno, la mamma dovesse stare fuori per lavoro lasciando tutte le incombenze di casa a papy? Cosa succederebbe? 
Bhè, papy diventerebbe un papà tuttofare pronto a barcamenarsi tra pannolini, latte, zaini e tutto il resto... non senza fatica, però!
E' quello che abbiamo scoperto leggendo il libro Un papà... tuttofare che al piccoletto è piaciuto talmente tanto che per tre sere di fila (e chissà per quante altre ancora) se l'è fatto leggere come lettura della buonanotte. E' un papà simpatico già nell'aspetto quello che viene proposto nel libro (illustrazioni di Giusy Capizzi, testi di Vincenzo Russo) e nelle sue piccole avventure lo diventa ancora di più. A dire il vero si tratta di un'avventura lunga un giorno, da mattina a sera. Si comincia con l'incubo della sveglia che suona, con la mamma che parte per un impegno di lavoro e con un papà che si trova alle prese con i due cuccioli di casa Robi ed Alma. Sulle prime papy è un po' sbadatello e in difficoltà ma, alla fine, la giornata fila liscia come l'olio e la storia si chiude anche con una ricettina per preparare in casa gli spaghetti con il tonno che il papà tuttofare prepara per se e per Robi... Alma è troppo piccola per un piatto di spaghetti!
I testi sono efficaci così come le illustrazioni che occupano gran parte dello spazio, una pagina ed oltre.

Abbiamo preso in prestito il libro in biblioteca e, anche questa volta, si tratta di una mia scelta: di solito si legge di mamme e di bambini, meno spesso di papà... per questo mi sono lasciata catturare dal titolo. Giunti a casa i bimbi hanno scoperto che si è trattato di un'ottima scelta, in particolare il piccoletto di casa. 
A proposito... è ora di iniziare a trovare un nomignolo più adatto per lui: è cresciuto, ha sette anni e non gli va proprio di essere chiamato così soprattutto perchè spesso torna a casa arrabbiato dicendo che i bambini gli dicono che è piccolo... E lui ci rimane male. Per il momento non è molto alto di statura e nella sua classe ci sono diversi bambini piuttosto altri, tanto da far notare la differenza. Io gli ho spiegato che ogni bambino ha i suoi tempi di crescita e le sue caratteristiche fisiche ma ci rimane male comunque.
Così, basta chiamarlo piccoletto... Iniziamo con l'ometto di casa... Credo che sia più adatto in questa fase ;-)
***
Un papà tuttofare
V. Russo
Gradozero Edizioni
euro 11.90

venerdì 13 giugno 2014

Nel giardino botanico (D. Shulthess - F. Lisak) - Venerdì del libro e... piante grasse con i sassi

Per questo Venerdì del libro proponiamo un libro (chiedo scusa per la ripetizione...) che è nato da dall'incontro di due desideri: 
* quello dell'illustratrice, Danièle Schulthess, che adora le piante e ama esprimersi attraverso i suoi disegni;
* quello dell'autore, Frédéric Lisak, che desiderava creare per i bambini uno strumento di scoperta della botanica in tutti i suoi aspetti (diversità, ambienti, adattamento). 

Dall'incontro di questi due desideri, si diceva, è nato il libro Nel giardino botanico, pensato come una passeggiata in un orto botanico, luogo vicino, conosciuto, rassicurante e ricco di tutte le piante che gli uomini vi hanno collazionato, acclimatato, curato. 

Si tratta di un libro che abbiamo preso di recente in prestito in biblioteca e che ammetto di aver scelto io. Ero certa che i miei bimbi non si sarebbero fatti catturare più di tanto per poi scoprire, invece, una volta a casa, che tra le pagine si trovano tantissime informazioni sulla natura che ci circonda, curiosità e notizie sulle meraviglie che Madre Natura ci offre. Fa parte della collana ALIFOGLIEZAMPEPASSI che presenta ai bambini proprio le tante meravigli che si trovano in Natura.

Una pagina dopo l'altra i bambini vengono accompagnati in un entusiasmante viaggio alla scoperta di piante, giardini, fiori, parchi e tanto altro ancora. Con un linguaggio semplice, testi non troppo lunghi e illustrazioni che aiutano a catturare l'attenzione dei piccoli, i giovani lettori (o uditori, se a leggere sono mamma o papà) entrano in contatto con le verdure del mondo, piante giganti, animali clandestini, collezioni molto speciali, vegetali fragili, parchi e giardini da visitare in Italia (con tanto di indicazioni e numeri di telefono da contattare). I testi non sono strutturati come un racconto ma come tanti piccoli approfondimenti che dispensano informazioni a non finire. C'è chi si lascia affascinare dalle piante giganti, chi dalle piante commestibili: ogni bambino troverà qualche cosa di interessante e potrà fare tesoro delle informazioni che vi sono contenute. 

Noi ci siamo lasciati entusiasmare così tanto da voler sperimentare qualche cosa che fosse a tema... anche se in una rivisitazione tutta particolare. Abbiamo creato il nostro angolino di piante grasse... dipingendo sassi.

Ci siamo procurati, nei giorni scorsi, i materiali necessari per il raggiungimento del nostro obiettivo:
* sassi raccolti in spiaggia e delle forme e dimensioni adatte;
* colori acrilici nelle tonalità del verde acceso, del nero e del bianco;
* pennelli piatti ed un pennello sottile per le rifiniture;
* un panetto di Das;
* vasetti di piccole dimensioni;
* fil di ferro;
* colla a caldo;
* terriccio.


Dopo aver raccolto in spiaggia i sassi che ci sono sembrati adatti allo scopo li abbiamo lavati con acqua e sapone in modo da eliminare la salsedine e tracce di sabbia. Li abbiamo lasciati asciugare.
Stesso discorso con i vasetti (ne abbiamo presi alcuni dal diametro di cinque centimetri ed alcuni di sette), anch'essi poi lasciati ad asciugare.

Dopo aver scelto i sassi giusti ed aver provato visivamente il risultato che avremmo voluto ottenere abbiamo dipinto le nostre piantine: i colori acrilici non solo risultano ben coprenti e brillanti, ma si asciugano anche molto in fretta e questo ci ha fatto un bel po' piacere!

Per poterli dipingere agevolmente abbiamo preso del fil di ferro piuttosto spesso, di quello verde ricoperto che si usa in giardino, ed abbiamo realizzato degli alloggiamenti all'interno dei quali abbiamo sistemato i nostri sassolini per ultimare il colore, dopo aver dipinto la parte alta tenendoli in mano. Ovviamente anche le mani, alla fine dell'operazione, sono risultate verdi sulle punte ma è bastato lavarle con acqua e sapone per riaverle come nuove!
Abbiamo usato sia il verde da solo che mescolato con un po' di bianco e, successivamente, un po' di nero: abbiamo così ottenuto diverse tonalità di verde che, però, a risultato ultimato, credo non riutilizzeremo più allo stesso modo da qui in avanti. 
Nello stesso vasetto credo che siano meglio piantine dello stesso colore o con tonalità leggermente differenti tra loro... Se sono troppo diverse tra loro un pochino stonano. 
Rimedieremo la prossima volta: infondo si è trattato del nostro primo tentativo...
Abbiamo fatto asciugare il colore ed abbiamo scelto un paio di sassolini più piccoli, da incollare poi su quello di base, come protuberanza che alcune piante grasse presentano. Non è stato semplice scegliere i sassolini adatti perchè, essendo stati scelti in riva al mare, erano tutti piuttosto arrotondati sui vari lati e farli aderire alla parte centrale, allungata, non è stato semplice. Quando andremo alla ricerca di altri sassolini faremo tesoro della nostra esperienza odierna!
Mentre attendevamo che il colore si asciugasse del tutto, abbiamo preparato con il Das la base all'interno dei vasetti: abbiamo fatto una pallina di Das, l'abbiamo ammorbidita un po' lavorandola con le mani e l'abbiamo inserita come base all'interno dei vasetti avendo cura di provvedere con una certa velocità all'operazione successiva. Abbiamo preso i sassi dipinti (rifiniti con le spine....) e li abbiamo infilati all'interno del Das in modo da renderli stabili. Per il momento abbiamo messo tre piante grasse di sasso in ogni vasino ed abbiamo ricoperto la superficie di Das rimasta a vista con del terriccio preso in giardino e qualche sassolino piccino piccino. Giusto per rendere il tutto più credibile.

Ecco qua il risultato. Vanno perfezionati, dobbiamo trovare il modo di dare loro profondità ed usare le ombre per creare spessore... insomma... siamo alle prime armi e strada facendo ci perfezioneremo. Alla fine dell'estate avremo anche noi il nostro giardino botanico anche se non proprio vivente... però avremo passato del tempo divertendoci, magari nei giorni in cui non sarà possibile andare al mare. L'obiettivo è quello di arricchire il nostro giardino botanico pian pianino....

Ps: anche stavolta credo di essermi divertita più io che i bimbi... La principessa di casa ha collaborato fino alla fine mentre il piccoletto era troppo impegnato a gironzolare in bici in giardino. E chi può biasimarlo? Per arricchire il nostro giardino botanico ci metteremo al lavoro di buona lena ma... quando pioverà (sperando che non accada mai in questa estate pazzerella!).

mercoledì 11 giugno 2014

Il merlo che non sapeva fischiare (M. Biassoni)

Non molto tempo fa ci è capitato di leggere un libro (altri ne abbiamo letti a suo tempo) che proponeva, seppur sotto una diversa chiave di lettura, la stessa questione. Ora è arrivato un merlo che non sa fischiare... ed è un gran problema perchè tutti i merli, per loro natura, sanno fischiare. Lui no. Prova un sacco di esercizi, prende ripetizioni persino alla stazione ma... proprio non ci riesce.
Ecco, dunque, che Il merlo che non sapeva fischiare propone una storia che torna a parlare di capacità e di "talenti"... arrivando alla stessa conclusione a cui eravamo arrivati leggendo Sono nato così: ognuno ha le sue capacità, le sue potenzialità e... va bene così com'è!

Il libro fa parte della collana Prime letture, Emme Edizioni e la storia del povero merlo strappa anche qualche sorriso, soprattutto se drammatizzata dal lettore! I miei bimbi mi hanno chiesto di leggerla come lettura della buona notte e a me è toccato il compito di dare una voce adatta al merlo e a tutti i personaggi che interagiscono con lui. Ci siamo divertiti ed abbiamo capito che non è necessario saper fare quello che fanno tutti per avere successo e che si possono avere altri talenti da spendere per ritagliarsi un posto nella società.
E' un messaggio che va filtrato da un adulto perchè, comunque, se i bambini sono piccoli tengono conto della storia fine a se stessa... ma è un ottimo spunto per iniziare un discorso che poi porti a tirare le dovute conclusioni.
Ci è piaciuto e, pur avendolo letto insieme, ieri sera, il piccoletto di casa lo sta rileggendo proprio ora, dopo aver allestito assieme a sua sorella un angolo lettura a loro misura nel corridoio di casa...
Stanchi dopo un'intensa giornata vederli impegnati nella lettura di loro spontanea volontà, in silenzio, con la tv spenta ed ognuno concentrato con la propria storia... bhè... è un'emozione!
Sapete che vi dico? Mi aggiungo a loro con il mio, di libro... ci sarà pure un angolino per la mamma nel loro spazio per le letture, o no?
Prima, però, a chi volesse approfondire la tematica dell'accettazione di se, suggerisco anche di leggere Carlo e la scuola per draghi, Mi piace essere come sonoSono nato così.