mercoledì 29 novembre 2017

La grande rapina al treno (M. Crichton)

Non è un libro di ultima uscita e racconta una vicenda che si è realmente verificata nel 1855. I più conosceranno questa storia per via della trasposizione cinematografica che ha avuto Sean Connery come protagonista. Io il film non l'ho mai visto e mi sono gustata la lettura, dalla prima all'ultima riga. La grande rapina al treno è una grande avventura che ha come protagonista uno dei più grandi colpi dell'epoca: la rapina ad un treno che era considerato come inviolabile, con oro trasportato nella massima sicurezza con una serie di accorgimenti considerati come infallibili. Fino a che... Edward Pierce non vi metterà le mani.

Fin dalle prime pagine si capisce l'epilogo visto che si parla di un processo - ogni tanto vengono citate testimonianze o, comunque, dichiarazioni rese tempo dopo - ma questo nulla toglie all'avventura.
L'autore non si limita a raccontare la rapina, partendo dai preparativi, passando per le difficoltà e gli imprevisti fino ad arrivare al colpo ed al processo - ma traccia i caratteri di un'epoca, di un'affascinante Inghilterra vittoriana con le sue congetture e le sue regole di vita.
Pierce non è un ladruncolo qualunque, è il capo di una banda sapientemente scelta, astuto pianificatore e uomo di gran fascino. Fascino che rimane tale - anzi, viene ancor più amplificato - quando si arriverà al processo ed arriverà agli onori della cronaca in modo prepotente.

La storia è ben scritta, con tanto di dettagli non solo relativi ai personaggi e a ciò che accade loro ma anche con continui approfondimenti anche su aspetti storici, sociali del momento. Delle divagazioni rispetto alla storia principale che, però, non sono inseriti a caso e, tantomeno, per allungare la storia. No, sono parte integrante del racconto e permettono di mettere a fuoco un'intera epoca con le sua abitudini ed abitudini sociali che, in più d'una occasione, hanno inciso nell'evolversi delle varie vicende.

L'autore è molto abile nel portare il lettore dentro l'avventura fornendogli molteplici elementi per comprendere ciò che sta accadendo, cosa si inceppa, dove si commettono errori e dove, invece, si riesce a farsi beffe del sistema.

Il protagonista viene descritto in modo molto efficace: sembra davvero di vedere quel tipo rosso di capelli che si aggira furtivo a destra e a sinistra senza farsi notare più di tanto ma mettendo a punto un piano che mira a minacciare alla base un sistema considerato infallibile. Sorpresa nel finale e buon ritmo dalla prima all'ultima pagina.

Spesso viene utilizzato il gergo criminale con continui termini che potremmo considerare tecnici. Al significato di molti di essi si arriva a naso ma per altri bisogna pensarci un po'. Non sarebbe stato male trovare un glossario alla fine del libro, come avviene molte volte nei libri che usano termini particolari.
Se non fosse per i tanti termini non semplici da comprendere consiglierei questa lettura anche a lettori più giovani. A mia figlia, ad esempio, che ama le avventure potrebbe piacere ma credo che imbattersi in questi termini difficili da comprendere potrebbe essere un ostacolo.

Ps. in alcuni punti fanno sorridere le tecniche a cui si pensa per mettere a segno il colpo. Viene da sorridere se si fa un parallelo con i tempi moderni, con le tecnologie moderne ma, ovviamente, poi si pensa all'epoca a cui risale il colpo e i conti tornano.

Con questa lettura partecipo alla fase finale della challenge The Hunting Word Challenge per la parola TRENO che trovo nel titolo e raffigurata in copertina.

Nessun commento:

Posta un commento